sabato 17 gennaio 2009

Salvatore Quasimodo, "uomo del mio tempo"

UOMO DEL MIO TEMPO.

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo, Uomo del mio tempo
in Giorno dopo giorno Tutte le poesie -

10 commenti:

marina ha detto...

è incredibile, anche io me la recitavo tra me e me ieri sera!
grazie, marina

papavero di campo ha detto...

marina questa mi ha accompagnato fin da quando facevo le medie!
grazie a te che sei passata

Caty ha detto...

come sempre la poesia sembra conoscere le lacrime di ogni tempo , perchè ogni tempo ripercorre le stesse lacrime. grazie .

papavero di campo ha detto...

l'essere umano è sempre quello, quando si evolverà?
grazie caty!

Luca and Sabrina ha detto...

Quando non servono parole, perchè è tutto lì, dentro quei versi, la vita, la morte, le vittime, i carnefici, la bassezza, la brutalità, la speranza che un giorno tutto possa cambiare, che l'uomo possa cambiare, quando il silenzio è saturo di pensieri, di immagini che si rincorrono, che s'imprimono a fuoco nella mente....
Sulle labbra prende forma la parola speranza, continuerò a crederci, continuerò a stare male di fronte a certi orrori.
Sembra fuori luogo, ma volevo solo dirti che c'è un piccolo pensiero per te, solo un modo per dirti quanto speciale sei!
Baci da Sabrina&Luca

giorgio ha detto...

L'importante è non credere che l'essere umano sia qualcosa di irreale, di utopico, o che al contrario sia tutta nerezza, perchè se no si abbassa la guardia, o per illusione o per disillusione. Bisogna rimanere lucidi, sapere che siamo variegati e cercare costantemente di stare dalla parte di ciò che a noi pare bene.
Un abbraccio, Giorgio.

Effeti ha detto...

Parole quanto mai attuali e non si può non provare grande amarezza nel constatare costanti negative nello scorrere del tempo,ed un pò di conforto nell'aggrapparsi alla speranza di un cambiamento...dici bene:"l'essere umano è sempre quello, quando si evolverà?"
Un abbraccio.
Fulvia

Romy ha detto...

E' strano e triste: crescere e afferrare, finalmente, il vero senso di una poesia che hai studiato alle medie...quando ancora non sapevi e non capivi...quando credevi che tutto fosse finito, e che queste cose facessero parte dei libri di scuola...che le raccontassero gli anziani...quando pensavi che la pace nel mondo non fosse solo un'utopia...e che l'Uomo avesse compreso, ed imparato dai suoi errori!

artemisia comina ha detto...

lascio una traccia di partecipazione, un'impronta.

papavero di campo ha detto...

gazie amici tutti
marina
caty
luca
sabrina giorgio
fulvia romy
artemisia,

che avete lasciato il segno del vostro passaggio

 
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